Venerdì 27
dicembre 2013
MANAGEMENT DEL
DOLORE POST OPERATORIO
presentano
in anteprima il nuovo disco
“McMao”
in
uscita a gennaio 2014
@
circolo Arci
Biko,
via
Ettore Ponti 40,
Milano
h 22.00 - Ingresso 10€ con tessera Arci
Info Line:
3398543404
IL MANAGEMENT
DEL DOLORE POST-OPERATORIO
A
gennaio il nuovo disco “McMao”
Certe cose bisogna dirle. E non conta solo cosa si dice,
no. Conta anche come. Per combattere l’orrore, la noia, il degrado. Per
rintracciare uno slancio vitale che richiami il domani, magari non come una
minaccia ma come una promessa.
I Management del Dolore Post Operatorio quello che
pensano non lo mandano a dire. Anzi. Un disco nel 2012, “AUFF!”, che li
ha lanciati come una delle realtà più importanti del rock italiano degli Anni Zero
(Miglior Band Live
Emergente al Mei 2.0 di Faenza). Un manrovescio di rock urgente,
dissacratorio, con il ghigno beffardo e i pugni stretti come non se ne
sentivano da tempo nel nostro Paese. E ora il nuovo lavoro, in uscita a
gennaio 2014, con un’anteprima di tre date a dicembre (il 27 a al Biko Milano,
il 28 a spazio 211 di Torino, il 29 a Palazzo Ducale di Genova, più una
"prova live" il 22 in occasione del 17 Festival a Monteprandone -
AP).
“McMao” ricomincia il discorso là dove il
precedente lavoro l’aveva interrotto. Non meno ironico e sincero, non più
pacificato del suo predecessore. Ma voglioso di mischiare le carte, come già
nel titolo, associando immagini che (apparentemente) non hanno nulla a che fare
per lasciare emergere le contraddizioni, l’imbecillità ma anche il rabbioso
entusiasmo di chi cerca una realtà diversa. “Il posto più pericoloso non è
Baghdad / il più pericoloso è il cesso dell’università / il piscio a terra e
intorno i figli di papà”. Una voglia di cambiare senza stravolgere che
anche a livello musicale allarga lo specchio di influenze iniettando echi
punk-funk, new wave e squarci di livida elettronica, arrivando anche ad
omaggiare inaspettatamente Luca Carboni (la cover di “Fragole buone
buone”), per rendere più vario un suono che soprattutto dal vivo si
trasforma in sudore, divertimento e sana adrenalina.
I MADE DOPO, insomma, tornano a dire quello che va detto e
lo fanno a modo loro, come giulllari della vita che usano il rock per
raddrizzarne le storture. Nello scorso tour avevano anticipato un brano, “La
pasticca blu”,che era diventato anche un video e già la diceva lunga su
cosa sarebbe stato il nuovo lavoro. D’altra parte quando si rischia di
precipitare in un abisso di disillusione, quando l’essere alternativi significa
solo conformismo (“perché quelli che vivono uguale / hanno un’idea della
bellezza così volgare / pensano che sia / una cosa che serve per scopare”),
quando anche l’arte pare avere abbandonato la nave (“Ho il vago sospetto che
facciano i film in alta definizione / per compensare la bassezza morale delle
persone”) e quando vale tutto a tal punto che pure grandi uomini come Jim
Morrison (a cui è dedicata James Douglas Morrison) diventano santini
da tenere nel taschino per fingere di essere intellettuali maledetti, allora
l’unica cosa che rimane è cantare e cantare forte. Perché la vita di ciascuno
di noi non può passare così, imprigionata in un agghiacciante fast food
esistenziale.
http://www.managementdeldolorepostoperatorio.it/
Nessun commento:
Posta un commento